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Capitolo 5: Codici Etici

5.1 –  CODICE EUROPEO DI ETICA SPORTIVA

Il Codice di Etica Sportiva parte dal principio che le considerazioni etiche insite nel “gioco leale” (fair play) non sono elementi facoltativi, ma qualcosa d’essenziale in ogni attività sportiva.

Il Codice presuppone sia un diritto dei bambini e dei giovani praticare uno sport e trarne soddisfazione, come pure sia responsabilità delle istituzioni e degli adulti promuovere il fair play e garantire che questi diritti vengano rispettati.

Fair play significa molto di più che il semplice rispetto delle regole.

Esso incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi.

Lo sport viene anche riconosciuto quale attività che – praticata in modo leale – offre agli individui l’opportunità di conoscere se stessi, di esprimersi e di raggiungere soddisfazioni, di ottenere successi personali, di acquisire capacità tecniche e dimostrare abilità, di interagire socialmente, divertirsi, raggiungere un soddisfacente stato di salute.

Lo sport è occasione di partecipazione e di assunzione di responsabilità.

Al fair play deve essere attribuita la massima priorità da tutti quelli che, direttamente o indirettamente, favoriscono e promuovono esperienze sportive per i giovani: organizzazioni e società sportive, dirigenti sportivi, allenatori, arbitri, genitori. Il Codice Etico è applicabile a tutti coloro che operano nello sport sia su base volontaria, sia professionistica.

Anche gli spettatori possono assumere una responsabilità rispetto al fair play.

Ogni istituzione ed ogni singola persona hanno una responsabilità ed un ruolo da svolgere. Il Codice di Etica sportiva si rivolge a loro. Esso è efficace soltanto se tutte le componenti del mondo sportivo sono disposte ad assumersi le responsabilità che vengono indicate.”

Alla luce di quanto sopra riportato, riteniamo che “partecipare”, come genitori, all’attività sportiva del proprio figlio/a, voglia  dire anche accettare il seguente Codice di comportamento, suggerito dall’A.S.D. Volley Ladispoli, al quale i genitori sono pregati di attenersi. Condividere questo regolamento costituisce altresì segno di rispetto e di riconoscimento dell’operato di quelle persone che, con puro spirito volontaristico, mettono a disposizione dell’associazione tempo, risorse personali e…tanta incondizionata passione, con il fine primario di far praticare un’attività sana, valoriale, formativa ed educativa ai giovani della nostra città.

5.2 –  CODICE DI COMPORTAMENTO PER I GENITORI

  • tutti i genitori sono invitati a sostenere sempre la propria squadra, “nella buona e nella cattiva sorte”;
  • da buoni tifosi, durante le partite, è opportuno evitare di mostrare atteggiamenti irriguardosi verso il direttore di gara, verso gli atleti della squadra avversaria e tanto meno verso i tifosi avversari;
  • e’ auspicabile partecipare a tutte le manifestazioni della società, in quanto esse vengono organizzate ad esclusivo vantaggio dei propri figli;
  • la presenza dei genitori alle partite gratifica i figli e permette loro di sentirsi sostenuti a chiaro vantaggio dei risultati sociali oltre che sportivi;
  • va ricordato che il sostegno e la partecipazione dei genitori rappresenta anche, per quanti lavorano nell’associazione, un rinforzo positivo per continuare l’attività;
  • per una crescita armonica e globale dell’individuo è importante che ad una sana pratica sportiva corrisponda un buon rendimento scolastico;
  • evitare di porre sul proprio figlio/a aspettative sproporzionate alle sue possibilità;
  • evitare, in presenza degli atleti ed in pubblico, discussioni “tecniche” o critiche nei confronti di allenatori, dirigenti o della società in generale;
  • per informazioni o richieste di chiarimenti, in merito al proprio figlio/a o alla squadra di appartenenza, rivolgersi esclusivamente al dirigente della squadra, il quale informerà l’allenatore o il presidente che si renderanno senz'altro disponibili per un eventuale colloquio;
  • essere presenti agli incontri informativi promossi dalla società (riunioni di inizio e fine anno);
  • è importante che ogni atleta sia consapevole di essere parte non solo della propria squadra, ma soprattutto di essere Atleta della Società Sportiva. Per questo è fondamentale, da parte dei genitori, non contribuire a formare dei gruppi o circoli “chiusi”, isolando la squadra da tutto il resto delle attività;
  • prendere coscienza che, ai fini di una efficace programmazione, è la Società a decidere, anno per anno, il percorso sportivo di ogni atleta;

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