Ancora una volta la Volley Ladispoli si dimostra “host” prediletto dalle rappresentative americane in visita in Italia.

Lo scorso venerdì 9 giugno, come già avvenuto in passato per le rappresentative giovanili americane dei Volleyball Ambassadors Tours, si è svolta al Pallone comunale “Nino Panzani”, un’amichevole d’eccellenza fra la nostra rappresentativa femminile di B2 e la squadra femminile dell’ ARKANSANS TECH UNIVERSITY. Le atlete americane, guidate dalla coach Kristy Bayer, hanno dimostrato di essere una squadra di buon livello che milita nella GSC(Gulf South Conference affiliata della NCAA National Collegiate Athletic Association). Nella loro ultima tappa italiana hanno appunto incontrato le ragazze di Grechi e Simonetti.

 La partita è stata un momento molto interessante di confronto tecnico agonistico per entrambe le formazioni. Le nostre ragazze hanno dovuto fare i conti con il modello di gioco americano molto diverso dal nostro: un gioco molto veloce e spinto, con grandi capacità difensive e tanta fisicità; per le americane la sfida è stata quella di tenere testa ad una squadra ormai quadrata e rodata, ben organizzata in ricezione e in attacco che, benché priva di alcuni elementi(in fase di recupero fisico o assenti per lavoro), ha dato come sempre il massimo in campo. Le due compagini si sono 

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affrontate fino al tie-break, dove le americane hanno avuto la meglio solo sul 16-14! Una partita veramente da “thrilling” come definita dalle stesse statunitensi. Da segnalare purtroppo l’infortunio occorso alla giovane Marta Sokic, che sotto rete ha preso una brutta distorsione alla caviglia ed alla quale ci uniamo tutti per augurarle una pronta e totale guarigione.

Il dopo partita è stato un altro bel momento di socializzazione dove tra una fetta di torta alle mele di “nonna Maria” ed altre leccornie e bevande fresche, le ragazze hanno avuto modo di scambiare quattro chiacchiere e souvenir fra di loro.

Aldilà dei tanti “like” e post sui social che riprendono i bei momenti della serata, rimane quella bella sensazione che attraverso lo sport, ed in particolare il “nostro” sport, si possano abbattere e ridurre tante barriere che il mondo e la società inutilmente alzano.

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