Quali i nostri buoni propositi per il nuovo anno? Molti …. ma esistono veramente le condizioni per così tanto lavoro.

Il periodo delle festività natalizie, con lo stop dei Campionati e la riduzione forzata degli allenamenti ci ha permesso di “riprendere fiato” e di ripensare un nuovo piano di lavoro in grado di migliorare quanto siamo riusciti a fare in questi ultimi anni con una gestione attenta ed impegnativa;  naturalmente senza con  questo volerci esaltare, o autocelebrare, ma solo ribadire, per informare.  Vorremmo in realtà pianificare un pacchetto di “buoni propositi” che vorremmo realizzare concretamente ed a breve.  “I buoni propositi” sono “tante belle cose”, messe tutte insieme, che a volte, bene assemblate, riusciamo a trasformare in veri virtuosismi. La lenta evoluzione di un’Associazione Sportiva (quando non si arresta bruscamente per sopraggiunte difficoltà oggettive di varia natura), è legata oltreché ad una attenta pianificazione di inizio stagione, anche a molti altri dettagli, alcuni sono di natura organizzativa facilmente individuabili, messi a fuoco e migliorabili anche in itinere; altri invece, sono impercettibili, di tipo strategico, legati alla sensibilità o all’esperienza di alcuni operatori e vanno condivisi, assimilati ed a volte velocemente elaborati. Quando, a chi ci chiede come va l’attività, noi rispondiamo spesso :  “potrebbe andar meglio”, in effetti non ci spieghiamo in modo esauriente.  Però lo possiamo fare ora. Il riconoscimento assegnatoci lo scorso anno dalla nostra Federazione sportiva e che ha determinato il passaggio da semplice Associazione Sportiva Dilettantistica a Scuola di Pallavolo con tanto di Marchio di Qualità Federale, di fatto, ci ha assegnato una grande responsabilità organizzativa e morale.

Diventare Scuola vuol dire assicurare degli standard qualitativi di spessore sotto il profilo tecnico, agonistico, psicologico, organizzativo ed evolutivo. Tutto ciò richiede quotidianamente molto tempo, molta applicazione ed attenzione; per questo il solo impiego ottimale del nostro tempo libero non basta più; 

serve altro !  Insomma questo riconoscimento ci obbliga ad un cambio di marcia. Premesso che : sono 39 gli anni di vita della nostra Associazione, sono 240 gli Atleti iscritti quest’anno a cui si aggiungono, come associati, i 10 Dirigenti ed i 10 Tecnici; sono 15 i Campionati programmati nella stagione corrente tra i quali spicca, per levatura tecnica ed economica, quello Nazionale di Serie B2 Femminile; sono 24 le classi che hanno aderito al nostro pluriennale Progetto Minivolley a Scuola e sono circa 14.000 i contatti avuti solo quest’anno sul nostro Sito Web, tutto ciò premesso, ….. potrebbe sembrare veramente fuori luogo esprimersi con un “potrebbe andare meglio”. C’è però più di una precisazione da fare; partiamo dalla motivazione che ci portò tanti anni fa ad impiegare il nostro tempo libero a favore dei ragazzi, giovani e giovanissimi, allo stesso modo di come altri avevano già fatto con noi, ragazzi di allora.  Obiettivamente, oggi,il tipo di impegno è cambiato quasi al punto di farlo sembrare un lavoro; ma non è così !

L’obiettivo : Divenuti forzatamente esperti nel settore, ci siamo resi conto che la Pallavolo può essere utilizzata come strumento per veicolare la crescita sportiva ed umana dei nostri giovani, troppo spesso in balia di stili di vita errati. La fatica è tanta, ma il riscontro dei valori acquisiti sul campo dai ragazzi è tale che oggi, responsabilmente, diventa difficile per noi fare un passo indietro anche di fronte a mille difficoltà.

Il riscontro in termini sociali : I risultati positivi di questo percorso formativo dei ragazzi superano abbondantemente i confini dello Sport ed invadono altri settori a tutto tondo. Come il loro sentirsi non più soli, ma squadra, come l’essere parte integrante di un’Associazione con gerarchie, responsabilità, ruoli e sensibilità, aspetti questi che messi tutti insieme contribuiscono alla formazione di una personalità più sicura e decisionista, pronta anche ad affrontare a breve il mondo del lavoro.  Il punto di svolta su cui però le persone già coinvolte nel progetto, dovrebbero allora riflettere potrebbe essere questo : Cosa si potrebbe fare di più e meglio ?  La risposta attraversa i concetti di volontariato, collaborazione, bene comune, strutture ed  incisività dei programmi tecnici sul territorio. In una sola espressione : “disponibilità ed entusiasmo a tutto campo, senza ma e senza se”. Oggi la nostra attività, con le dimensioni raggiunte e le sue prospettive, ha bisogno di avviare un nuovo ciclo di sviluppo in grado, si di consolidare e migliorare i risultati precedentemente enunciati, ma anche di elaborare programmi di carattere generale e sociale di cui i propri figlioli siano solo un “di cui”. 

Risulterà fondamentale che si inizi a perfezionare la struttura organizzativa affinché chi opererà al nostro interno possa in futuro incontrare meno difficoltà. La raccomandazione allora è : “non dormiamo sugli allori”, perché ormai siamo consapevoli del fatto che i risultati raggiunti sono il frutto di una miscela di elementi che in futuro sarebbe a rischio nel caso in cui ne venisse a mancare uno solo di essi. Di tutto questo si dovrà iniziare a parlarne prima a piccoli gruppi poi in sede assembleare con l’inizio del nuovo anno, ad una condizione però : che tutti trovino il tempo di partecipare, ascoltare, dibattere e soprattutto rendere disponibile il proprio tempo libero mettendolo a disposizione dell’intera nostra città.  

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